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L'Arte in Fuga: La Storia di Caravaggio


Madonna dei Pellegrini o Madonna di Loreto
Madonna dei Pellegrini o Madonna di Loreto

Immagina di trovarti a Roma nel 1605, una città vibrante e piena di contrasti, dove il sacro e il profano si mescolano nelle strade strette e affollate. È qui che incontriamo Michelangelo Merisi da Caravaggio. Un artista che con il suo talento straordinario ha trasformato la pittura, ma la cui vita è stata altrettanto drammatica quanto le sue opere. Un ostinato pittore che ha sfidato tutto e tutti pur di dipingere il vero: la verità nuda e cruda.

Caravaggio è un uomo dal temperamento impetuoso, sempre pronto a rispondere alle provocazioni con la violenza. La sua passione, tuttavia, si riflette anche nei suoi dipinti, dove la luce e l'ombra danzano in un chiaroscuro che dà vita a scene di intensa drammaticità.

È in questo contesto che nel 1606, dopo una serie di alterchi e risse, avviene l'evento che cambierà per sempre la sua vita: l'omicidio di Ranuccio Tomassoni, un amico – nemico del pittore. I due frequentano gli stessi ambienti: taverne, locande, sale da gioco e bordelli. Entrambi sono dominati dall’impulsività e litigano spesso, qualche volta per donne altre volte per debiti di gioco. Il 26 maggio l’ennesima discussione sfocia in tragedia. Caravaggio uccide Tomassoni, trafiggendolo all’inguine, e si ritrova costretto a fuggire da Roma, lasciandosi alle spalle la sua casa, i suoi amici e mecenati e una città che aveva tanto influenzato la sua arte.

Durante il suo ultimo anno a Roma, Caravaggio crea due dei suoi capolavori più discussi: la "Madonna dei Pellegrini" e la "Madonna dei Palafrenieri".                                  Nella "Madonna dei Pellegrini", Maria è ritratta come una donna semplice, a piedi nudi, che accoglie sull’uscio della sua umile dimora due pellegrini con i piedi luridi e le espressioni di devozione sincera. Questo crudo realismo suscita polemiche, soprattutto tra i pittori dell’accademia e tra i maggiori esponenti ecclesiastici. Secondo la tradizione pittorica, la Madonna dei Pellegrini dovrebbe essere dipinta all’interno di casa sua, trasportata in volo da angeli con ali dorate, e venerata da schiere di pellegrini sottostanti. Caravaggio non ci sta, si oppone, combatte la tradizione. Lui vuole dipingere la Madonna dei Pellegrini dal vero, comunicando tutta la drammaticità del quotidiano, della vita di tutti i giorni.                                                                                                                

Madonna dei Palafrenieri o Madonna della serpe
Madonna dei Palafrenieri o Madonna della serpe

La "Madonna dei Palafrenieri", destinata a un altare in San Pietro, raffigura la Vergine Maria, il Bambino Gesù e Sant'Anna che schiacciano un serpente, simbolo del male. Il dipinto, con il suo chiaroscuro drammatico e il realismo spietato, non viene ben accolto dai committenti e viene spostato in una posizione meno prominente. Ma l'opera, come la precedente, rimane un potente esempio del coraggio artistico di Caravaggio. La potenza delle sue composizioni pittoriche è stata capace di cambiare il modo di raccontare la cristianità.

Dietro queste rappresentazioni sacre, ci sono volti reali. Si dice che Maddalena Antognetti, una cortigiana romana conosciuta anche come Lena, abbia posato per Caravaggio, ispirando la figura della Madonna in alcuni suoi dipinti. Lena non è solo un volto, ma una parte della vita vera che Caravaggio infonde nelle sue opere, rendendo sacro il quotidiano e quotidiano il sacro.

Caravaggio, con il suo carattere ribelle e la sua capacità di vedere oltre l'apparenza, continua a influenzare e ispirare. La sua storia è quella di un uomo che ha vissuto intensamente, amato profondamente e creato opere che ancora oggi parlano con forza e autenticità. Ogni suo dipinto è una finestra sulla sua anima tormentata, un invito a vedere il mondo con occhi nuovi e a riconoscere la bellezza nascosta nella vita di tutti i giorni. In fuga e sempre al limite, Caravaggio ha trasformato le sue esperienze in arte, lasciando un'eredità che trascende il tempo. La sua vita e le sue opere ci ricordano che il genio e la sofferenza spesso vanno di pari passo, e che attraverso il caos e la difficoltà può nascere qualcosa di straordinariamente bello.


Suggerimenti:

·         Film: L’ombra di Caravaggio di Michele Placido.

·         Libro: Caravaggio segreto di Costantino D’Orazio.

·         Luogo: Galleria Borghese, Roma.

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